
Incredibile Federer!! Il suo carisma è straordinariamente intatto, nonostante i sei mesi di assenza dai campi da tennis per colpa dell’infortunio al ginocchio. D’altronde chi riuscirebbe mai a mobilitare ottomila persone solo per assistere a un allenamento? Roger è un leader per come si comporta durante le gare, ma anche grazie a quello stile corretto ed elegante che lo contraddistingue all’interno di un panorama tennistico muscolare e aggressivo.
Sentite cos’ha dichiarato in occasione del suo rientro a Perth, in Australia, difendendo i colori della Svizzera nella Hopman Cup: “Non ho mai pensato al ritiro e quando sono tornato in campo mi sono reso conto di quanto mi mancava il tennis e la sensazione di prepararmi, allacciarmi le scarpe e percorrere il tunnel. Tornare a giocare sul centrale mi ha dato belle sensazioni”. Per noi che ci interessiamo di coaching, queste frasi sono di grande interesse perché riflettono quel particolare stato d’animo di chi è riuscito a costruire un sano equilibrio, sia nel rapporto mente-corpo che nel bilanciamento fra carriera agonistica e vita privata.
“Da quando nello scorso luglio ho deciso di rinunciare alle Olimpiadi, agli US Open e al resto della stagione, mi sono preso il tempo necessario per curare il ginocchio (si era già operato al menisco nello scorso febbraio), ma ancora di più per stare con la mia famiglia”. Federer da luglio a dicembre ha ricaricato le pile fra le mura di casa, regalandosi a 35 anni le esperienze che i ritmi serrati di una vita da globetrotter non gli avevano mai permesso: una gita per funghi sulle Alpi svizzere sopra casa, un’incursione nel box di Nico Rosberg per assistere di persona a un Gran Premio, un cameo a Minorca per inaugurare l’Accademia aperta dall’amico Rafa Nadal. Inoltre ha guardato l’Olimpiade in tv e il tennis in ogni occasione possibile: “Mi sono stupito di quante volte mi sorprendessi a controllare i risultati!!”.
Lezione per noi, dunque: mai totalizzare la mente soltanto con pensieri agonistici. È sano invece rompere lo schema e far prendere aria alla mente con attività intime e familiari. Inoltre, non farsi abbattere dagli infortuni o dalla carenza di risultati: il buon lavoro prima o poi porta successi. E Federer, durante la pausa forzata dai campi, è rimasto coi piedi per terra (rossa) motivandosi con le storie di campioni di altri sport: “Seguo con passione i grandi vecchi come me: Gigi Buffon, per esempio, portiere della Juventus e della Nazionale italiana. È un nome che mi emoziona, perché è sulla breccia da vent’anni. Mi motiva, mi ispira. È bello sapere che non sono solo. È bello sapere che Gigi c’è”. Chapeau!
Un altro esempio di strategie di alleggerimento? Eccolo, fresco di giornata: Grigor Dimitrov, da anni l’erede designato (e incompiuto) dello stesso Federer, il tennista bulgaro ritornato ai vertici dopo ben due anni, con la recente vittoria nel torneo ATP di Brisbane in Australia, dove ha battuto in tre set il giapponese Kei Nishikori. “Noi tennisti viaggiamo molto, più di venti settimane all’anno – ha spiegato Dimitrov – non poter stare mai a casa con i tuoi cari è dura. Poi io non riesco a pensare solo al tennis ventiquattr’ore al giorno, ho bisogno di distrarmi. Ho commesso un sacco di errori, nel tennis e nella vita privata, che mi sono costati parecchie partite, anche se non mi sono mai davvero perso d’animo. E ora credo di aver capito cosa conta veramente!”.
Il 25enne di Haskovo ha ammesso che gli ultimi dodici mesi sono stati difficili. “Ho lavorato molto, ho imparato molto, sia dentro che fuori dal campo. Questa vittoria e tanto importante quanto inaspettata, ma dentro di me sapevo che prima o poi avrei avuto una ricompensa. Non ho mai avvertito pressione, sapevo che tutto quello che stavo facendo sarebbe andato nella giusta direzione. Mi ero fissato dei traguardi, tra cui vincere un titolo: e adesso finalmente raccolgo i frutti”. Merito anche di Dani Valverdu, l’ex amico-coach di Andy Murray e di Tomas Berdych che ora segue il bulgaro. “Ci siamo seduti e abbiamo parlato molto a cuore aperto. Negli ultimi giorni sono riuscito a mettere insieme divertimento e concentrazione, si tratta solo di continuare così”.
Fra l’altro Dimitrov ha dovuto anche fronteggiare una serie di credenze collettive legate alla sua identità. Di lui si è sempre detto che era fortunato in amore – per via delle love-story prima con Maria Sharapova e poi con Nicole Scherzinger, la ex di Lewis Hamilton – ma sfortunato al gioco. Un avversario mentale in più, quindi, da combattere. A volte più potente degli avversari veri e propri.