Sport e disabilità

Daniele Cassioli e i segreti della sua energia

By 3 Maggio 2017Maggio 22nd, 2019No Comments

È fresco vincitore in Australia di cinque medaglie d’oro ai Mondiali di sci nautico per disabili: campione nello slalom, nel salto, nelle figure, nella combinata per non vedenti e nella combinata assoluta. Ma Daniele Cassioli – cieco dalla nascita, fisioterapista e amico di HRD / Sport Power Mind – è un ragazzo che riesce a rimanere sempre con i piedi per terra, consapevole dei limiti oggettivi ma desideroso di vivere la sua leadership con normalità.

Mille complimenti, Daniele, per le medaglie appena vinte! Dopo i Mondiali 2013 all’Idroscalo di Milano e quelli del 2015 in California, il tuo palmarès è veramente incredibile: 22 ori mondiali, 20 ori europei, 27 ori ai campionati italiani. Eppure tredici mesi fa eri in un letto d’ospedale per un infortunio a una spalla. Come si fa a ritrovare la fiducia e la passione per tornare a gareggiare?

“Senza mettersi fretta. Ho superato la criticità dell’incidente rimettendo ordine nei pensieri e nelle azioni da compiere. Non è facile, ma essendo io fisioterapista, fin da subito sapevo che con una frattura alla spalla nulla andava lasciato al caso. Ho fatto la riabilitazione, ripreso gli allenamenti ridimensionando emotivamente le difficoltà, dandogli il giusto peso, senza drammatizzare. Quando sei in un periodo negativo, è giusto dedicarsi a cose più riflessive, inutile forzare per accelerare il recupero. Anzi, direi che è bello perdere un po’ la propria identità per rinnovarla, riciclarsi su altri ambiti in attesa di ritornare a tempo pieno sulla gara. Spostare il focus aiuta molto, alleggerisce la mente e non permette di fossilizzarsi sulle cose sfavorevoli”.

Nella tua vita di campione, in effetti, non c’è solo lo sci nautico. Puoi muoverti in altre attività che in ogni caso smuovono energia.

“È vero. Intanto il lavoro di fisioterapista è una stupenda necessità perché mi aiuta a crescere, mi mette di fronte a nuove sfide professionali, e questo mi serve molto per rigenerare stimoli sempre diversi. Poi c’è la musica, che io chiamo il mio “giardino degli ancoraggi”. Essendomi diplomato al conservatorio, so leggere dietro le quinte di uno spartito o uno strumento: questo mi consente di isolarmi al momento giusto, di selezionare la musica adatta prima della gara, negli allenamenti, in viaggio. I miei stati d’animo non sarebbero gli stessi senza questi ancoraggi meravigliosi”.

E poi c’è il tempo passato insieme ai bambini non vedenti…

“Esatto! Quello è un mondo dove sento di poter essere davvero d’aiuto. Le difficoltà che affrontano i ragazzi ciechi sono le stesse che ho incontrato io da piccolo. E che spesso incontro tuttora. Quando torno da qualche vittoria vado subito a dividere la gioia con loro: il massimo è fargli toccare le medaglie, ascoltare le loro mille domande. Questa per me è la reale trasformazione di una vittoria in un successo: che senso hanno le medaglie se non sono condivise?”

Per loro e per te, che sei un ragazzo di trent’anni nel pieno della vita e dell’attività agonistica, il sogno è una componente fondamentale. Nel tuo profilo WhatsApp c’è scritto “Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi”.

“Sì, è così. Amo andare incontro ai miei sogni, voglio che sappiano che ci tengo a incontrarli. Questo mi dà un senso di conquista e di responsabilità insieme. Anche perché sognare di notte non è sufficiente: la vita si vive di giorno, e dunque siamo obbligati a mettere in pratica quello che la nostra mente immagina per noi”.

Come consideri la tua esperienza con HRD, Roberto Re e il suo team?

“Fantastica, molto ricca di energia. Quando ho iniziato a frequentare i programmi FLY a Milano e i corsi come l’Emotional Fitness, mi sono reso conto che molte strategie le avevo già messe in pratica durante il mio percorso con lo sport e la disabilità. Incontrare HRD, i coach, le persone speciali che formano il team, così come gli allievi stessi dei seminari, ha significato per me imparare le regole di cose che in parte conoscevo. È’ come saper parlare una lingua, e solo dopo imparare la grammatica, i verbi, la punteggiatura. Il lavoro che fa Roberto è eccezionale perché ti aiuta tantissimo a metterti in discussione, a migliorare il tuo percorso verso un obiettivo e a capire come attingere in ogni momento alle proprie energie. Oltre a Re, ringrazio di cuore Francesca Romano (direttore della Roberto Re Leadership School di Milano), Eleonora Di Munno, Lorenzo Marconi e tutti, davvero tutti, i ragazzi e le ragazze che formano la collettività di HRD. Un gruppo di persone energiche e positive, che possono fare davvero la differenza!”

Alessandro Dattilo

Alessandro Dattilo

Giornalista, storyteller, blogger, formatore, ghostwriter. Aiuta aziende e professionisti a raccontare la loro storia, a trasferirla sul web, a farla diventare un libro. Tiene seminari su Brand Journalism e Scrittura Efficace per il Business. Oggi è Senior Content Manager per Roberto Re Leadership School e Stand Out – The Personal Branding Company e docente del programma HRD – Da Manager a Leader. Fondatore di TorinoStorytelling e RomaStorytelling, ha scritto e parlato per quotidiani nazionali, network radiofonici e tv locali. Sul web ha lavorato come consulente editoriale e content manager per il Gruppo Enel, Ferrovie dello Stato, Treccani, Ferpi, Fastweb, Reale Mutua, Comin & Partners e molti altri. Per Mondadori ha pubblicato nel 2014 il libro "Scrittura Vincente", una guida pratica su come usare la parola scritta per raggiungere più facilmente i propri obiettivi in campo aziendale, commerciale, professionale.

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