È un periodo di forma straordinario per la Siebenhofer. Reduce dalla doppietta sulla Olympia delle Tofane, Ramona è in grandissima forma psico-fisica ed è pronta a ripetersi durante la due-giorni di Garmisch, valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino 2019. Le atlete esordiranno sulla famosa Kandahar con la discesa libera, una gara che si annuncia decisamente spettacolare e imprevedibile.
La scorsa settimana la Siebenhofer – dopo aver conquistato il primo trionfo in carriera nella discesa ”breve”, disputata il venerdì a Cortina d’Ampezzo sull’Olympia delle Tofane – si era ripetuta ventiquattro ore dopo con un’altra prestazione esemplare, vincendo anche la “vera” discesa ampezzana. Solo la sua compagna di squadra Nicole Schmidhofer, partita due pettorali più tardi, ha rischiato di batterla, restandole davanti fino al penultimo intermedio. Ma è proprio nella parte finale adatta alle scivolatrici che Siebenhofer ha fatto la differenza, regalandosi il secondo successo consecutivo.
“Il pendio era tecnico e anche veloce – ha spiegato l’austriaca dopo il secondo successo – e dunque vincere ancora è stato fantastico! Dopo le emozioni di ieri ho cercato di riposare per rimanere concentrata sulla gara successiva. I Mondiali del 2021? Sono ancora un po’ lontani, devo guardare gara dopo gara e stagione dopo stagione”.
In chiave mental coaching, la domanda per la Siebenhofer, dopo una sequenza tutto sommato “sorprendente” di successi, potrebbe essere questa: vincere aiuta a vincere? Come potrà, la giovane austriaca, mantenere una mentalità vincente, anche in caso d’insuccessi (che saranno inevitabili, come nella carriera di qualsiasi atleta)?
È anche vero che ripartire dopo una vittoria può essere difficile. Forse ancora di più che rialzarsi dopo una delusione o una sconfitta. Se poi, come nel caso della Siebenhofer, c’è anche il fattore-sorpresa generato dalla vittoria dell’outsider, allora tornare a vincere può diventare più difficile se non si trova dentro di sé il coraggio di lavorare sulla propria identità.
Pensiamoci. Nella mente della Siebenhofer avrà di certo iniziato a farsi strada una pressione e un’aspettativa che prima non esistevano. Per lei dunque salire sul podio a Garmisch sarà una sfida ancora più ardua, perché anche se ha iniziato a vedersi (e a sentirsi) come una vincente, nella tuta porta ora con sé l’incombenza di dover confermare di esserlo, con tutto il carico di responsabilità che questo comporta.
Fra l’altro, aver assaporato la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio può generare l’effetto di “riduzione” della capacità di soffrire. E quando sei meno disposto a soffrire, c’è il rischio di pregiudicare le vittorie successive. Comportamento, questo, che coinvolge specialmente gli atleti più giovani: quelli cioè che conquistano traguardi inaspettati in giovane età. Ma che poi a volte non riescono più a confermarsi o a svincolarsi dal personaggio dell’eterna promessa.
PS – Mentre scriviamo, si è disputata la seconda prova della discesa libera valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino, in programma domani a Garmisch. Il miglior tempo è stato fissato da Corinne Suter con il tempo di 1:40.30. L’elvetica ha preceduto ben cinque austriache, Ramona Siebenhofer di 17 centesimi, Stephanie Venier di 36, Nicole Schmidhofer di 38, Christina Ager di 39 e Cornelia Huetter di 47. Questi risultati confermano la forza della squadra austriaca che, gara dopo gara, continua a piazzare numerose atlete nelle posizioni che contano.