Il training mentale che non ti aspetti. Lavorare a maglia, sferruzzare con l’uncinetto prima e dopo una gara olimpica. Sembra un fumetto ma invece è realtà. “Giusto i finlandesi” direbbe qualcuno del circo bianco, ribadendo la convinzione che gli scandinavi di Helsinki e dintorni conducano uno stile di vita non convenzionale.
Di certo non è convenzionale presentarsi al cancelletto di partenza dello snowboard un minuto dopo aver posato i ferri del mestiere. Ogni atleta della nazionale finlandese, infatti, nelle lunghe giornate coreane di PyeongChang, contribuisce alla tessitura di squadra voluta dalla mental coach Hannaleena Ronkainen. Di fatto, ragazze e ragazzi senza distinzioni di genere praticano questa manualità antistress prima e dopo le gare, come una sorta di rito collettivo utile a scaricare la tensione e a liberare la mente in prossimità di una prova tecnica.
“Con i suoi movimenti rapidi e ripetitivi circoscritti alle dita – ha spiegato l’allenatore della spedizione finlandese ai Giochi – vale più di tante spiegazioni teoriche, immediatamente prima di una gara. E più della metà dei nostri cento atleti seguono il lavoro di tessitura”.
Sembra davvero curioso e bizzarro come metodo di focalizzazione, ma per i finlandesi non lo è più di tanto. Nel loro Paese, infatti, il lavoro a maglia viene insegnato nelle scuole a bambini e bambine: tutti quindi sanno come destreggiarsi con un gomitolo di lana!
“Ero alla ricerca di un sistema per rafforzare lo spirito di squadra – spiega la coach Ronkainen – i Giochi durano tre settimane, ci serviva qualcosa di lungo, divertente e rilassante. Da noi non c’è niente di strano se i biathleti o le hockeiste, abituate a tirare bastonate e pugni, si cimentano anche nell’uncinetto”.
Come racconta Guido Santevecchi, sul Corriere della Sera, i finlandesi si sono impegnati in una staffetta con un traguardo da completare prima della fine dei Giochi: vogliono regalare una copertina al bimbo appena nato alla signora Jenni Haukio, moglie del presidente della Repubblica Sauli Niinisto. Ogni atleta contribuisce con un quadrato di lana, qualcuno con un cuore rosso di maglia e alla fine Koskinen si dovrebbe occupare di unire le parti.
Dietro le quinte il saltatore Eetu Nousiainen è un po’ preoccupato, dice di essere fuori allenamento con i ferri, perché non si è più esercitato dopo le scuole dell’obbligo. A PyeongChang si sta cimentando con una sciarpa: “Magari – spiega – andrà bene per il cane del presidente”.
Ma alla fine, ci si chiede, il “metodo uncinetto” funziona? Una delle tessitrici finniche, Enni Rukajärvi, ha trovato la concentrazione giusta per vincere una medaglia di bronzo nello snowboard. Chissà se sul podio, mentre veniva premiata, non vedeva l’ora di tornare al suo uncinetto…