
La carriera calcistica è un romanzo con un solo protagonista e un gran finale. Il protagonista unico e indiscusso sei tu; il finale consiste nella realizzazione dei tuoi sogni. I teorici costruttivisti insegnano che la realtà non è una scoperta, ma un’invenzione della nostra mente. Secondo questo orientamento – appunto la teoria costruttivista (tra i suoi principali esponenti Umberto Maturana, Francisco Varela, George Kelly)- la realtà non può essere considerata come qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la vive, in quanto è il soggetto stesso che crea, costruisce e inventa ciò che crede esista. Insomma, sta a noi dare forza ai nostri sogni, soltanto così essi assurgeranno a realtà.
L’impresa sembra facile, ma non lo è perché nella strada che porta alla loro realizzazione rischiamo di fare i conti con il peggiore dei nemici. Di chi stiamo parlando? Se state pensando agli allenatori, agli arbitri o alla sfortuna siete fuori strada. Il nemico più ostico è rappresentato da noi stessi. Proprio così, nel momento in cui smetti di credere ai tuoi sogni e inizi a dare adito alle voci di chi li considera infantili o irrealizzabili hai intrapreso la strada del fallimento. Nulla e nessuno possono impedirti di realizzare il tuo sogno. Il solo fatto che lo hai pensato, significa che è possibile.
Sì, perché nel momento in cui lo hai pensato lo hai anche vestito di connotati ben precisi attraverso i sensi, dall’olfatto (lo senti il profumo dell’erba appena tagliata all’Olimpico di Roma?) all’udito (i tamburi, i cori, quarantamila persone stanno scandendo il tuo nome…) passando attraverso tatto, vista e gusto. Sogno è sincronia, sogno è risonanza, sogno è diventare un connubio inscindibile di mente e corpo, una macchina perfetta proiettata verso la felicità.
“Qual è il tuo sogno?”. E’ questa la domanda che rivolgo sempre ai calciatori nel corso della nostra prima chiacchierata. E la domanda più importante, quella da cui tutto prende origine, eppure quasi sempre registro la loro sorpresa: c’è chi sorride, chi rimane in silenzio, chi chiede spiegazioni. Già, nel mondo del calcio è vietato sognare; nel mondo del calcio ti ripetono fino alla nausea di non fare voli pindarici e di non passeggiare tra le stelle. E invece no, tu vola e rispondi alla mia domanda: qual è il sogno che vuoi realizzare? Pensaci, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, tratta il tuo sogno come fosse un obiettivo. E non perdere tempo: ricordati cosa diceva lo scienziato americano Edgar Cayce: “i sogni sono le risposte di oggi alle domande di domani.”