CalcioPillole di coaching

La motivazione che smuove le montagne

By 15 Marzo 2016Maggio 23rd, 2019No Comments

Ci sono tre grandi cose al mondo: gli oceani, le montagne e una persona motivata diceva Winston Churchill. Lo statista britannico coglieva una verità perfettamente adattabile a qualsiasi ambito della vita. Già, non basta coltivare grandi sogni; è necessario essere trainati da una forza più forte di tutto e di tutti: la motivazione.

Tanto più un “perché” è grande, infatti, tanto più ti darai da fare per trovare il “come”. Se la tua motivazione è autentica e profonda, se davvero desideri una cosa con tutta l’anima, sarai ben felice di allenarti con ferocia, seguire diete, passare le mattinate in palestra o fermarti al campo un’ora in più per migliorare i colpi. Se la motivazione è debole, alla prima difficoltà tirerai i remi in barca.

Come distinguere una motivazione forte da una motivazione debole? Le motivazioni più autentiche sono quelle che nascono dentro di noi e non sono soggette al mutare degli eventi. Se provi gioia per quello che fai, sei sulla buona strada. Pensa alla miriade di ciclisti amatori che vedi pedalare con tre gradi sotto zero; spesso la gente non li capisce, ma loro stanno godendo e la loro gioia consiste proprio nel lavoro necessario per raggiungere un obiettivo. Il piacere sta non solo nel risultato finale, ma anche nella fatica, nella possibilità di pensare a se stessi come eroi, come persone più forti di tutto.

gianluigi-buffon

Se invece sogni di diventare un giocatore di Serie A per fare piacere a tuo papà o per guadagnare tanti soldi, sei fottuto. Una motivazione esterna è debole, funziona un giorno sì e tre no, basterà un niente per farti vacillare. Se vuoi la Serie A per comprarti la fuoriserie o per uscire con le veline, stai pure certo che in una nebbiosa serata invernale non avrai alcuna voglia di allenarti un’ora in più per provare i cross di sinistro, penserai che fa un freddo cane e rimanderai a domani. Sparerai una raffica di palle in mezzo soltanto se proverai piacere nel farlo, se dirai a te stesso: «Sono congelato ma non importa. Voglio iniziare a fare assist vincenti, voglio darci dentro, voglio diventare sempre più forte».

La motivazione che, giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, conduce al sogno deve essere una motivazione interna. Non esistono genitori o fidanzate o soldi che tengano: devi godere nella fatica, in ogni momento del tuo viaggio devi sentire dentro di te che è quella la vita che vuoi fare, che è quello il destino che hai scelto per te. Nella Nazionale azzurra che nel 2006 ha vinto il Mondiale c’erano fuoriclasse come Buffon, Totti, Pirlo e Del Piero, ma c’erano anche giocatori che sono andati molto al di là delle loro capacità tecniche, uomini che, appunto grazie a una motivazione feroce, sono riusciti a esprimere il duecento per cento delle loro potenzialità. Qualche nome? L’eroe Fabio Grosso, Gattuso, Iaquinta, Materazzi, calciatori di discreto livello che sono riusciti a diventare straordinari grazie alla forza mentale.

Se ogni volta alzi l’asticella dell’impegno e della difficoltà, se nella fatica riesci a divertirti, se ti piace pensare non solo all’ultimo gradino, ma anche a quelli che precedono il trionfo, ce la farai. Se invece ti entusiasmi soltanto pensando al giorno del debutto e non hai alcuna voglia di percorrere la strada piena di buche e ostacoli che porta fin là, lascia perdere. La bellezza del viaggio non sta soltanto nella meta finale, ma anche nella partenza, nel percorso, negli imprevisti che si incontrano sul cammino.


Articolo a cura di Marco Cassardo

Sport Power Mind

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Sport Power Mind è la forza di una squadra al servizio dell'atleta; un team di professionisti uniti tra loro dal medesimo obiettivo: liberare il potenziale degli atleti per massimizzare le loro prestazioni. Sport Power Mind utilizza, sia per la formazione, sia durante le sessioni di lavoro con gli atleti, un metodo di coaching unico e distintivo, frutto di studi ed esperienze maturati in anni di attività sul campo.

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