
Ciò che più condiziona il nostro stato d’animo è il modo in cui interpretiamo gli eventi. Non esiste la realtà, esiste il modo in cui la interpretiamo. Dello stesso evento, ognuno di noi può dare la sua interpretazione. Un derby deciso all’ultimo secondo può essere vissuto come libidine pura da migliaia di persone e come una tragedia da altre migliaia.
La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) è la disciplina più utilizzata nell’attività di mental coaching; uno dei suoi assunti più noti, firmato da Alfred Korzybsky”, dice: “La mappa non è il territorio”. Cosa significa? Quello che abbiamo detto sopra: la rappresentazione che diamo di un evento (la mappa) non è l’evento stesso (il territorio), ma un’interpretazione di esso che deriva dal nostro stato d’animo, dalle nostre convinzioni, dai valori in cui crediamo.
Se sei un portiere, hai sbagliato clamorosamente un’uscita e a causa del tuo errore avete perso la partita, sta a te interpretare l’evento nel modo più proficuo. Se interpreti il dato reale dell’errore con atteggiamento vittimistico e depresso, stai ponendo le basi per scrivere la storia del tuo fallimento; se invece interpreti la tua uscita a farfalle come un punto da cui ripartire per diventare fortissimo anche nelle uscite alte, hai posto un mattone fondamentale nella strada della tua crescita. Sembra una differenza da poco, invece è ciò che distingue i campioni dai giocatori normali. Prendiamo Donnarumma, senz’altro un fenomeno dal punto di vista tecnico. Eppure sono certo che in giro per l’Italia esistono altri portieri dotati di mezzi straordinari. La differenza la fa la testa; se a 16 anni sei in grado di prendere possesso della porta del Milan e difenderla con la stessa autorità con cui difendevi la porta della squadra Primavera, significa che sei un fuoriclasse anche e soprattutto dal punto di vista mentale, significa che nel corso della tua breve carriera hai imparato a non avere paura degli errori, anzi, a utilizzarli come trampolini ideali per diventare sempre più forte.
Capisco che possa sembrare paradossale, ma un ragazzo che studia da campione dovrebbe addirittura essere contento di sbagliare. Come dice uno dei proverbi più significativi in uso presso il linguaggio comune, soltanto sbagliando si impara.
“La mappa non è il territorio”, dicevamo. Ficcatela bene in testa questa frase perché rappresenta il pass partout per diventare adulti nella vita e campioni sul campo. Hai sbagliato un gol davanti alla porta perché ti sei fatto prendere dalla fretta e non ti sei accorto che sarebbe bastato aspettare un secondo in più per vedere il portiere già steso a terra e appoggiare serenamente il pallone sul secondo palo? Ovvio, lì per lì ti strapperesti i capelli, hai sbagliato un gol, ma davanti a te si è spalancata un’opportunità meravigliosa: capire i tuoi limiti, correggerli e fare centro la prossima volta.