Pillole di coaching

Mental coach e motivatore, chiamale differenze

By 27 Novembre 2015Maggio 23rd, 2019No Comments

“Ma tu cosa sei? Un motivatore?” Ecco una domanda che mi viene rivolta spesso. Sul tema della preparazione mentale regna molta confusione. Provo a fare un po’ di chiarezza distinguendo le figure del mental coach e del motivatore.

Il mental coach lavora con atleti che desiderano massimizzare la qualità dei propri risultati sportivi. E’ proiettato sul futuro e sulle risorse “sane” dell’atleta. Il suo scopo è di fornirgli gli strumenti per ottimizzare le prestazioni.

Il mental coach si concentra sulla definizione e pianificazione degli obiettivi, sul miglioramento della capacità di concentrazione, sulla gestione degli stati d’animo, sulla creazione di convinzioni e abitudini mentali vincenti. Aiuta il calciatore a ottenere il massimo sgombrando la sua mente da pregiudizi e credenze limitanti. Come? Con le tecniche di coaching, con le competenze (per esempio utilizzando la Programmazione Neuro Linguistica), con il dialogo (utilizzando le cosiddette “domande potenti”, domande cioè che servono a tirare fuori dall’atleta cose che non è consapevole di sapere) e con tecniche di visualizzazione, di rilassamento e di allenamento dell’attenzione.

Il mental coach accompagna l’atleta verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento. Questo concetto di autonomia ci permette di evidenziare la principale differenza tra motivatore e mental coach: il motivatore fa all’atleta il pieno di benzina; il mental coach gli insegna a farsi benzina da solo ogni volta che ne ha bisogno. Grazie al motivatore, il calciatore ha una spinta dall’esterno; grazie al mental coach, ce l’ha dall’interno.

Il motivatore, come dice il nome stesso, lavora esclusivamente sulla motivazione cercando di dare all’atleta la giusta carica. Il mental coach accompagna invece l’atleta in un percorso di studio interiore delle proprie potenzialità e lo aiuta tramite esercizi, tecniche, domande e dialogo a imparare a gestire le emozioni e a esprimere tutto il suo potenziale. La motivazione, infatti, non è l’unica componente utile a ottimizzare la prestazione sportiva; altrettanto importanti sono la concentrazione, il dialogo interno (il modo con cui il giocatore parla a se stesso), la gestione dell’energia, l’autoefficacia, il rapporto con genitori, allenatore e compagni, la capacità di dare ascolto ai messaggi provenienti dal corpo.


Articolo a cura di Marco Cassardo

Sport Power Mind

Sport Power Mind

Sport Power Mind è la forza di una squadra al servizio dell'atleta; un team di professionisti uniti tra loro dal medesimo obiettivo: liberare il potenziale degli atleti per massimizzare le loro prestazioni. Sport Power Mind utilizza, sia per la formazione, sia durante le sessioni di lavoro con gli atleti, un metodo di coaching unico e distintivo, frutto di studi ed esperienze maturati in anni di attività sul campo.

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