Formula 1

La maturità mentale di Lewis Hamilton

By 30 Ottobre 2018Maggio 24th, 2022No Comments

In queste ore, dopo che Lewis Hamilton si è laureato per la quinta volta campione del mondo di Formula Uno, la stampa riporta un aneddoto che la dice lunga sulle abilità e sulla struttura mentale del pilota inglese. A inizio anni Novanta, la sua maestra delle elementari a Stevenage, cittadina di ottantamila abitanti nella contea dell’Hertfordshire, rinfacciandogli una mancanza di concentrazione, gli diceva: “Lewis, uno come te non combinerà mai nulla!”. Viene da chiedersi dove si sia rintanata!

Sappiamo come nella vita – ma soprattutto nello sport a livello agonistico – “le difficoltà sono i pesi che il mondo ci mette a disposizione per rinforzare i nostri muscoli mentali”. Per un atleta, crescere significa proprio questo: uscire dalla propria zona di comfort e vivere le esperienze che servono per espanderla. Nel caso di Lewis Hamilton, è probabile che le leve emotive che l’abbiano spinto alla vittoria siano soprattutto due.

 

La prima risponde alla credenza “Vincere aiuta a vincere”: il titolo del 2017 ha permesso all’inglese di affrontare l’attuale stagione con una serenità maggiore rispetto al rivale (il confronto con Sebastian Vettel è stato acceso, duro, mentalmente dispendioso). La seconda leva risponde al nome del pilota tedesco Nico Rosberg. Battendolo nel 2016, Rosberg gli ha insegnato che tra talento assoluto e bravura abbinata al duro lavoro, non sempre la spunta il talento. Una sconfitta dolorosa per Hamilton, che in qualche modo ha rappresentato il prologo per rilanciarsi e vincere in questi ultimi due anni.

Dal trionfo 2018 è emerso quanto Lewis Hamilton sia un perfetto campione in ambito mentale, abilissimo a gestire la guerra psicologica con il rivale della Ferrari. Così come di fronte ai fischi di Monza, quando si è mentalmente isolato nella cosiddetta “I don’t care zone”, l’area riservata del non me ne importa. “Le contestazioni? Non le capisco, ma le accetto. Mi hanno dato ancora più forza!”.

Al pilota inglese va inoltre riconosciuta una qualità che nel mondo dell’iper-comunicazione da social network aiuta tantissimo: il modo di gestire la sua vita privata. Un giusto mix di mondanità e lavoro, di passerelle e allenamenti sfibranti. Una sorta di Cristiano Ronaldo dei circuiti di F1. Durante la stagione l’abbiamo visto calarsi nel jet set, esibirsi nel rap, affacciarsi al mondo della finanza. Ma anche lanciare una linea di moda, disegnare gioielli, partecipare a feste pazzesche con le star del cinema. Salvo poi puntualmente rientrare in pista e dimostrare che queste distrazioni lo rendono ancora più forte!

Quando si parla di Intelligenza Emotiva, specialmente riferita al mondo dello sport, si intende quell’aspetto dell’intelligenza “legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie e altrui emozioni”. Hamilton in questo 2018 non ha sbagliato niente, ha attinto alle sue migliori risorse dando il massimo. A 33 anni, Lewis sta vivendo la piena maturità agonistica, sapendo leggere le situazioni meglio di chiunque altro, riconoscendo da subito quando sia il momento di dare sfogo alla velocità che madre natura gli ha messo a disposizione, e quando invece sia il momento di riflettere, aspettare, correre sulla difensiva. E raccogliere quei punti che nei momenti decisivi hanno fatto la differenza.

Alessandro Dattilo

Alessandro Dattilo

Giornalista, storyteller, blogger, formatore, ghostwriter. Aiuta aziende e professionisti a raccontare la loro storia, a trasferirla sul web, a farla diventare un libro. Tiene seminari su Brand Journalism e Scrittura Efficace per il Business. Oggi è Senior Content Manager per Roberto Re Leadership School e Stand Out – The Personal Branding Company e docente del programma HRD – Da Manager a Leader. Fondatore di TorinoStorytelling e RomaStorytelling, ha scritto e parlato per quotidiani nazionali, network radiofonici e tv locali. Sul web ha lavorato come consulente editoriale e content manager per il Gruppo Enel, Ferrovie dello Stato, Treccani, Ferpi, Fastweb, Reale Mutua, Comin & Partners e molti altri. Per Mondadori ha pubblicato nel 2014 il libro "Scrittura Vincente", una guida pratica su come usare la parola scritta per raggiungere più facilmente i propri obiettivi in campo aziendale, commerciale, professionale.

Lascia un commento a questo articolo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.