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Il Pacifico a remi? Una prova di resistenza mentale

By 28 Settembre 2017Maggio 17th, 2019No Comments

Notizie tratte da libro “Il Pacifico a remi” e da alcune interviste fatte ad Alex Bellini, esploratore italiano e performance coach, diventato noto al pubblico per le sue imprese estreme. Tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia.

AVVENTURA

Originario dell’Aprica (1.500 metri di altitudine, in provincia di Sondrio), a 26 anni Bellini decide di attraversare due Oceani da solo a remi. In precedenza non aveva mai avuto esperienze di traversate in barca.

ISPIRAZIONE

<<L’Alex Bellini avventuriero è nato come risposta a un malessere che vivevo dopo l’adolescenza. Studiavo Scienze bancarie, una scelta razionale per inseguire un’indipendenza economica, ma non riuscivo a interpretare i segnali che il mio cuore mi lanciava. Ogni volta che entravo in quelle aule universitarie una parte di me moriva, quella che voleva vivere un’altra vita. Rischiavo di diventare la persona che non volevo essere e ho chiesto una risposta alla natura, come facevo fin da bambino>>.

ENERGIA

<<Una delle cose più importanti che ho imparato sulla pelle dalle mie esperienze è la gestione dell’energia. Pensiamo di avere energia illimitata quando affrontiamo una sfida ma non è così, e bisogna riconoscere i segnali che il nostro corpo ci dà per avvertirci che stiamo esagerando>>.

DIVENTARE ADULTO

<<Se chiudo gli occhi mi vedo ancora in quella piccola barca: sono partito ragazzino e arrivato uomo. Per farlo ho attraversato molte difficoltà e i pregiudizi di chi pensava non potessi farcela. La traversata del Pacifico ha rappresentato l’accettazione dell’insuccesso, o meglio con la sua rielaborazione in grande successo. Ho riconosciuto dentro di me di aver preso la decisione giusta nell’interrompere la navigazione a poche miglia da terra, per le condizioni meteo troppo rischiose. Sarebbe stato un peso troppo grande considerare un fallimento quell’avventura durata dieci mesi>>.

SOLITUDINE

La moglie di Bellini, Francesca, dice di essere stata particolarmente colpita dalle foto del marito di un aereo della marina militare francese planato pochi metri sopra di lui per riprenderlo dall’alto. <<Mi ha fatto impressione vedere la sua solitudine in mezzo al mare, il suo essere immerso nella natura e allo stesso tempo la potenza del mezzo meccanico sulla sua testa che in poche ore sarebbe arrivato a un aeroporto sulla costa>>.

RAZIONALITÀ

<<Come esseri umani siamo molto irrazionali, eppure vogliamo prendere delle decisioni razionali, è una grande contraddizione. Siamo guidati da pregiudizi che determinano le nostre azioni, non ce ne rendiamo conto, ma siamo spesso molto miopi nel leggere l’ambiente intorno a noi, nel prendere decisioni. Nella mia vita spesso prevale la parte razionale, ma non basta, ho capito che spesso bisogna avere fiducia non solo in se stessi, ma nel mondo>>.

MENTAL COACHING

<<Mi sono avvicinato al mental coaching passando da pratica a teoria: grazie alle mie sfide conoscevo già molto di me stesso ma non avevo gli strumenti adatti per capire come controllare e incanalare le mie energie>>.

EQUILIBRIO

<<Per conoscere la propria personalità bisogna esplorarla a fondo, e accettare di dar voce anche ai lati più estremi del nostro carattere – che solitamente cerchiamo di nascondere. Ad esempio io so di avere molte paure, ma questa consapevolezza mi permette di essere focalizzato sui risultati che voglio raggiungere>>.

VALORE DELLE SFIDE

<<Per me le sfide hanno una valenza sociale e devono essere condivise per creare valore. Quando affronto un’impresa vivo sulla mia pelle situazioni estreme, e se riesco a superarle vuol dire che il mio metodo funziona; per questo lo condivido con gli altri, in modo che possano sfruttare nelle loro avventure un procedimento che ha già avuto successo>>.

PIANIFICAZIONE

<<Ogni impresa andrebbe affrontata con un piano ben preciso, che si concentra sull’obiettivo ma tiene conto di tutto ciò che potrebbe andare storto durante il percorso per raggiungerlo. Per la mia prossima avventura, ad esempio, ho calcolato 150 variabili che potrebbero portare alla mia morte, e per ognuna di queste devo trovare una soluzione prima di partire>>.

SPIRITUALITÀ

<<Non vedo separazione fra spiritualità e natura. Laddove l’uomo si connette con qualcosa che non vede, per me c’è già qualcosa di spirituale. Parti molto concreto, poi quando perdi i contatti con il mondo da cui provieni inizia un’altra esperienza in cui ti misuri con te stesso, con i tuoi demoni, con le tue paure, con i tuoi scheletri e i santi protettori. Nelle due traversate dell’Oceano Atlantico e Pacifico, quando sono stato in profonda crisi, ho pregato in maniera spontanea e naturale che qualcuno dall’alto mi potesse guidare>>.

Alessandro Dattilo

Alessandro Dattilo

Giornalista, storyteller, blogger, formatore, ghostwriter. Aiuta aziende e professionisti a raccontare la loro storia, a trasferirla sul web, a farla diventare un libro. Tiene seminari su Brand Journalism e Scrittura Efficace per il Business. Oggi è Senior Content Manager per Roberto Re Leadership School e Stand Out – The Personal Branding Company e docente del programma HRD – Da Manager a Leader. Fondatore di TorinoStorytelling e RomaStorytelling, ha scritto e parlato per quotidiani nazionali, network radiofonici e tv locali. Sul web ha lavorato come consulente editoriale e content manager per il Gruppo Enel, Ferrovie dello Stato, Treccani, Ferpi, Fastweb, Reale Mutua, Comin & Partners e molti altri. Per Mondadori ha pubblicato nel 2014 il libro "Scrittura Vincente", una guida pratica su come usare la parola scritta per raggiungere più facilmente i propri obiettivi in campo aziendale, commerciale, professionale.

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