
Giacomo è già in Spagna, dove sta partecipando alle Qualifing School con l’obiettivo di prendere la card dell’Alps Tour Europeo del 2020. Ferrarese, 23enne, in questi giorni fino al 21 dicembre Giacomo Fortini si troverà a gareggiare sul green di Malaga fra decine di professionisti di tutte le età. “La scorsa estate, a fine stagione, ho deciso di fare il salto e far diventare il golf la mia professione” rivela candidamente, mentre chiude le valigie pensando al futuro.
Giacomo Fortini è un vero talento. È stato capace di battere i professionisti con la vittoria nell’Alps tour di Cervinia 2018, evento che lo ha consacrato tra i dilettanti: “Effettivamente – spiega – è stata una tappa fondamentale per convincermi che potevo giocarmela con tutti e che il golf poteva essere una scelta definitiva. Quella gara è stata un punto di partenza che mi ha spinto a prendere consapevolezza delle mie potenzialità”.

Al golf è arrivato giovanissimo: “Nessuno in famiglia praticava questo sport. A otto anni, d’estate, sui campi del Cus Ferrara, ho iniziato a provare per puro caso, per divertimento. Devo dire però che da subito mi sono sentito come… ispirato, mi piaceva. Era iniziato come un passatempo del fine settimana, insieme a decine di ragazzini; alla fine sono rimasto… solo io”.

Oltre al maestro storico Luca Martufi e al preparatore atletico Massimo Messina, Giacomo da circa un anno si avvale dell’esperienza di Lorenzo Marconi, amministratore di Sport Power Mind e mental coach di atleti di diverse discipline sportive. “Con Lorenzo ci siamo intesi fin da subito – racconta – sono felice di aver scoperto un mondo per me sconosciuto: quella della preparazione mentale. Per un golfista fa davvero la differenza, ti permette di lavorare sulla concentrazione, sulla respirazione, su tantissimi aspetti che uno dà per scontati e che, se gestiti male, possono diventare degli ostacoli”.

Grazie al lavoro con un mental coach, Giacomo ha preso coscienza della sua identità e ha eliminato le titubanze nella decisione di diventare professionista. Insieme a Marconi, hanno strutturato un percorso di training che lo proietterà a traguardi intermedi: “Prima di iniziare il lavoro con Lorenzo, a volte mi concentravo sulla fatica fisica e perdevo concentrazione. Ora la mia mente rimane sempre focalizzata, anche per cinque ore consecutive: posso gestire al meglio sia i momenti di pressione che le pause quando si cammina. Quello stato d’animo che una volta si chiamava stanchezza, ora so come convertirlo in energia. Ho appurato che la mente conta più di tutto: se non hai gli strumenti giusti, basta una sciocchezza per farti andare fuori. Muscoli, mente e corpo, è tutto collegato e tutto può andare al massimo se sai come fare”.
Per uno che ha da sempre Tiger Woods come riferimento, sono parole importanti. “Tiger era il mio idolo già da bambino, ma anche oggi continua a essere d’esempio. La sua figura in campo, la sua immagine, la sua capacità di ritornare più forte di prima: in quanti saprebbero fare quello che ha fatto lui con la sua mente? Pensando a lui mi scatta il desiderio di non mollare, aumentano gli stimoli. La sua storia ci dice che se vuoi una cosa con tutto te stesso, la ottieni”.

In questi mesi, con la sua squadra di coach Giacomo ha preparato la competizione di Malaga: “Stiamo lavorando sempre di più su come gestire la pressione della gara, come performare anche nei punti critici, trasformando la pressione in carica. Prima di lavorare con Marconi spesso la tensione mi distruggeva, ero negativo nella prestazione. Ora per fortuna questo rischio non c’è più… Ho imparato a far emergere la calma, a ragionare razionalmente, a curare ogni aspetto con meticolosità e precisione. E così le strategie di gioco che uno ha preparato riescono a farsi strada senza ostacoli particolari”.
Come si vede Giacomo Fortini in futuro? “Ogni anno uno step: dopo l’Alps Tour, la prossima tappa per il 2021 è il Challenge Tour, una categoria intermedia. Entro tre anni vorrei arrivare a giocare l’European Tour insieme ai migliori del mondo. Sarà dura, devo allenarmi tantissimo, sia tecnicamente che fisicamente e mentalmente. Una cosa buona già è arrivata, la sponsorizzazione del mio amico Mauro Padovani, fondatore della TXT Spa, società leader in Italia nella commercializzazione di testi scolastici. Con il suo sostegno, affrontare le spese da professionista sarà più facile. Lui è stato il primo a credere in me, ora grazie anche al mental coach sono io il primo sponsor di me stesso!”