La prevenzione in fisioterapia racchiude tutte quelle azioni svolte prima, durante e dopo l’allenamento che allontanano il rischio di infortunio o, più semplicemente, del malfunzionamento del fisico, aiutando l’atleta a performare meglio e, ove necessario, più a lungo.
Una corretta prevenzione annullerà il rischio di insorgenza di infortuni spontanei e aiuterà inoltre l’atleta a migliorare il gesto atletico e tecnico portandolo ad essere in grado di esprimere il 100% di se stesso.
È importante consapevolizzare l’atleta sulla distinzione tra allenamento e prevenzione, per evitare che il suo sforzo si limiti alla sola seduta di allenamento e ai minuti che la precedono o che la seguono.
La prevenzione, infatti, va ben oltre e deve riguardare l’intera giornata e l’intera settimana del professionista.
L’intervento preventivo sull’atleta di alto livello deve necessariamente essere considerato un elemento fondamentale per raggiungere e mantenere l’eccellenza.
Tutte le scelte in ambito di prevenzione devono essere necessariamente calibrate e personalizzate sul singolo atleta.
Come agisce il professionista
Possiamo identificare due grossi rami dell’intervento di prevenzione nell’atleta “sano”:
INTERVENTO POSTURALE E ALLENAMENTO PROPEDEUTICO ALL'ATTIVITÀ SPECIFICA
UTILIZZO DI MACCHINARI SPECIFICI E TERAPIA MANUALE PRE E POST ALLENAMENTO
I due tipi d’intervento hanno modalità, tempistiche e azioni differenti e complementari.
Lintervento posturale e allenamento propedeutico all’attività specifica prevede una collaborazione totale da parte dell’atleta e dei preparatori durante la pratica quotidiana poiché il fisioterapista interviene solamente in fase di valutazione, proposta degli esercizi e identificazione delle metodologie di lavoro specifiche. Gli interventi successivi, con cadenza regolare e pattuita col professionista, hanno lo scopo di follow up e di proporre esercizi più complessi e specifici in base alle nuove capacità acquisite dall’atleta.
L’utilizzo di macchinari specifici e terapia manuale pre e post allenamento prevede un rapporto più frequente tra il terapista e l’atleta. La scelta delle tecniche o delle terapie strumentali di cui servirsi viene valutata in base alle specifiche problematiche denunciate dal professionista o messe in evidenza dal tipo di attività sportiva svolta e dal ruolo (in caso di sport di squadra) che ricopre l’atleta.
Idrokinesiterapia
In caso di post-infortunio è di fondamentale importanza l’attività in acqua: scarico e recupero muscolare, articolare e fisiologico; lavoro aerobico e terapeutico specifico.
Nella fase post-infortunio l’atteggiamento del fisioterapista è differente: dedizione manuale, terapie strumentali, conoscenza di medicina tradizionale e omeopatica, lavoro in acqua, utilizzo di taping di diversa natura per accelerare il processo di guarigione.