
Ha cambiato ruolo. Ma soprattutto ha modificato l’atteggiamento mentale in campo. E per il ventiquattrenne trequartista del Perugia, Valerio Verre, sono arrivati i gol. Merito della fiducia dell’allenatore, ma anche del lavoro con la sua mental coach Mara Bellerba.
Valerio, fino al 30 ottobre, il tuo score diceva: 106 partite di serie B giocate, 6 gol segnati. In cinque gare di inizio stagione con la maglia del Perugia hai realizzato cinque reti. Come ha scritto Claudio Giambene, ci voleva un “laziale” come Alessandro Nesta per trasformarti in un bomber. Com’è successo?
Sì sto attraversando un buon periodo, Nesta mi ha aiutato con il nuovo ruolo a mettere più a fuoco le mie capacità. Ma ho anche deciso di prendere la situazione in mano migliorando me stesso così da poter essere sempre performante. Per questo ho scelto di iniziare a lavorare con una mental coach specializzata in questo: Mara Bellerba di Sport Power Mind.
Dopo due stagioni non brillanti (anche a causa di problemi fisici), sei tornato a vestire la maglia del Perugia in prestito dalla Sampdoria. Come ci si sente a rimettersi in gioco scendendo di categoria? Ti senti responsabilizzato verso i compagni del 1999-2000?
Credo che scendere di categoria sia stato un passaggio necessario per potermi rimettere a pieno in gioco. Vorrei poter essere per i ragazzi più piccoli della squadra un esempio e un trascinatore come lo sono stati per me i ragazzi più grandi nelle mie precedenti esperienze.
A novembre, grazie ai cinque gol realizzati, hai vinto il premio “Calciatore del mese AIC” per la serie B. La tua esplosione da bomber coincide con un cambiamento di ruolo (da mezzala a trequartista). Quanto ha inciso questa modifica tattica?
Ha influito molto il cambio di ruolo. In questa posizione sono più vicino alla porta e riesco a esprimere meglio le mie capacità, ho più possibilità di fare assist e passaggi in profondità.
Come dicevi, hai iniziato a lavorare con la mental coach Mara Bellerba. Quanto incide questa preparazione mentale per i risultati che stai ottenendo?
Incide molto e sono molto contento di aver intrapreso questo percorso. È da un paio di mesi che ho iniziato a lavorare con Mara e i risultati direi proprio che si vedono! Siamo solo all’inizio, la strada è ancora lunga, ma sono molto soddisfatto e fiducioso! Mi piace anche il suo approccio olistico che si avvale della collaborazione di altri professionisti come nutrizionisti, fisioterapisti ecc… Come ad esempio Tiziano Antonetti che ci tengo a ringraziare.
Valerio, sei cresciuto nel vivaio della Roma e hai debuttato nel 2011 a 17 anni in Europa League. Rispetto alla discontinuità della tua carriera, hai dichiarato che partire così presto in Serie A può averti condizionato: “Forse sarebbe stato meglio partire più dal basso” hai detto. Può essere utile il lavoro di mental coaching anche per definire meglio la tua identità di professionista?
Sicuramente il lavoro di coaching può essere utile perché aiuta anche nel cambio di ruolo, che a volte è più una caratteristica mentale che fisica. È un sapersi mettere a disposizione del mister e della squadra. Inoltre credo contribuisca molto alla maturazione di un giocatore.
Hai avuto (e hai) il privilegio di stare a contatto con grandi campioni, tra cui Alessandro Nesta e Francesco Totti. Quali sono le caratteristiche della loro leadership?
Sono due campioni del mondo, un grande esempio per tutti noi che abbiamo la fortuna di lavorare con loro! Nesta è un leader carismatico e coinvolgente mentre Totti era un leader più riflessivo e silenzioso.
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