Atletica

Superare l’asticella grazie al cambiamento

By 9 Marzo 2018Maggio 24th, 2022No Comments

Ci sono momenti nella vita di un atleta in cui è urgente operare un cambiamento. Rompere lo schema, sganciarsi da un ambiente (geografico e umano) da cui non si riesce più a trarre energia positiva. Lasciar andare vecchi metodi di allenamento, credenze superate e dialoghi mentali inefficaci.

Per gente che si allena tutti i giorni, spesso con il focus concentrato sulle tabelle quotidiane, non è per nulla facile alzare la testa e dissociarsi da ciò che sta accadendo. Guardare la situazione dal di fuori, giudicarla come farebbe uno spettatore estraneo. Alcuni operano il cambiamento necessario con un percorso di mental coaching, o in ogni caso con un tecnico dotato di sensibilità “psicologica” e strumenti ad hoc. L’obiettivo è quello di aprire le finestre e cambiare aria.

È proprio ciò che è accaduto alla venticinquenne friulana Alessia Trost, saltatrice in alto delle Fiamme Gialle, che nei giorni scorsi ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali Indoor di Birmingham, con la misura di 1,93. Migliorando di due centimetri il suo primato stagionale (e conquistando la prima medaglia in una rassegna globale assoluta), Alessia è tornata al vertice dopo tre anni, periodo nel quale sembrava come sparita dai radar. L’azzurra è uscita così da un lungo tunnel, da stagioni difficili fatte anche di lutti che l’hanno toccata nell’intimo – dalla mamma, all’allenatore di sempre Gianfranco Chessa – da un cambio di tecnico (da un anno la Trost si affida alle cure di Marco Tamberi, padre del campione europeo Gianmarco detto Gimbo). Alessia si è trasferita da Pordenone nelle Marche, ha perso cinque chili, ha cambiato la tecnica rivedendo il suo salto.

Un percorso insomma di cambiamento che ha “rigenerato” la percezione della sua identità di atleta: “È una strada sulla quale continuare a camminare – dice la saltatrice – è dura portare avanti un progetto ambizioso senza vedere risultati. I cambiamenti sono stati tanti, tecnici e motivazionali. Il processo è lungo e tutt’altro che completato. Ma siamo sulla giusta strada. Questo risultato mi alleggerisce e mi dice che so ancora combattere”.

Sono parole importanti che denotano una freschezza di pensiero necessaria a sgombrare il campo da inutili interferenze. Aggiunge Alessia “Mi sento come una bambina alla prima gara. So che la misura non è degna di una medaglia mondiale, ma prendo e porto a casa. Mi ripaga di quanto fatto nell’ultimo anno e mezzo. Ci ho messo tanto e ho raccolto poco. Ora mi godo il momento”.

Gli addetti ai lavori che la conoscono bene hanno colto il messaggio fondamentale: per lei è stato un “lampo di bronzo”, la scossa attesa della predestinata. Tutti si aspettavano una svolta, un salto di qualità: e la Trost è riuscita a ruggire, proprio nella serata meno pronosticata, partendo in sordina e senza pressioni.

Un segnale altrettanto importante del cambiamento mentale è il fatto che a 24 anni l’atleta friulana si sia iscritta all’università. “Perché l’ho fatto? Per avere una vita fuori dall’atletica: frequento ‘Scienze e tecnologie alimentari’, laurea triennale in agraria ad Ancona. Ho già dato tre esami: chimica, biologia e inglese”. Brava Alessia, sa bene che la sua mente ha bisogno di non sentirsi ancorata 24 ore al giorno al salto in alto. Le sue energie, il suo modo di essere vanno distribuiti su diversi piani. La tensione si alleggerisce e viene così canalizzata in mille rivoli – nei periodi lontani dalle gare – e poi richiamata tutta insieme quando sarà in pedana, e l’intera vita fisiologica verrà concentrata nel superare l’asticella. Come nella vita, come nelle decine di asticelle che ogni giorno affrontiamo, alcune con meno energia, altre con il massimo dell’intensità e dell’efficacia.

Alessandro Dattilo

Alessandro Dattilo

Giornalista, storyteller, blogger, formatore, ghostwriter. Aiuta aziende e professionisti a raccontare la loro storia, a trasferirla sul web, a farla diventare un libro. Tiene seminari su Brand Journalism e Scrittura Efficace per il Business. Oggi è Senior Content Manager per Roberto Re Leadership School e Stand Out – The Personal Branding Company e docente del programma HRD – Da Manager a Leader. Fondatore di TorinoStorytelling e RomaStorytelling, ha scritto e parlato per quotidiani nazionali, network radiofonici e tv locali. Sul web ha lavorato come consulente editoriale e content manager per il Gruppo Enel, Ferrovie dello Stato, Treccani, Ferpi, Fastweb, Reale Mutua, Comin & Partners e molti altri. Per Mondadori ha pubblicato nel 2014 il libro "Scrittura Vincente", una guida pratica su come usare la parola scritta per raggiungere più facilmente i propri obiettivi in campo aziendale, commerciale, professionale.

Lascia un commento a questo articolo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.